Ho ripercorso il tragitto che porta al mare ma non ti ho trovata. Non c’eri sotto la sabbia, non eri nemmeno nascosta dietro uno scoglio.
Ho camminato lungo la riva, le onde si frastagliavano contro i miei grandi piedi rimarginando ogni taglio. I più profondi, quelli no.
Ho camminato seguendo il flusso dei pensieri di un altro, uno che aveva lasciato la spiaggia prima di cena.
Avevo annotato delle considerazioni urlate al telefono e ora le rileggevo.
Queste pagine sono tutta la mia vita, tutti questi sconosciuti sono diventati la mia famiglia.
Si susseguono discorsi e lamenti e dolore. E poi gioia e contestazioni. Ripescare uno dopo l’altro i taccuini, copioni di vite inconsapevoli di essere osservate così attentamente attraverso grate, angoli di ascensori, scale decadenti, camere mortuarie, campi da tennis, case in vendita.
Quanti cantieri aperti, quanta fragilità che si mantiene ritta, su due piedi umani. Quanti corpi sublimi al vedersi ma contenitori di cibo marcio.
Mi sono sempre chiesta cosa avrei fatto della mia vita se non avessi seguito così tanti casi, se non avessi pedinato la loro essenza come fa il segugio con la lepre. Ho cacciato. Ho cacciato per distese intere di verde acido e non ho trovato niente che potesse appartenermi, nemmeno nel riflesso restituitomi da una palude stanca.
Il tempo rincorre i vili e loro rincorrono il tempo. E io rincorro loro e tanti altri ancora.
Mi permetto poche soste e anche se riposo le loro voci continuano a battere i tasti nella mia mente, incidendosi in me.
Loro mi hanno insegnato la tragicità del racconto e lo scintillio di un viso dissetato, potrei emulare qualsiasi cosa.
Condannata a stare in fila. Mentre aspetto ti cerco con affanno, sorvolo le teste, strattono spalle larghe e spalle strette, alito sul viso di un addormentato e continuo a cercarti, mi sbottono la camicia prima di fermarmi e vedere ancora altre teste e altre spalle davanti a me. Ma non sono le tue. E allora ci vuole un’altra sosta e ancora assecondo quell’irrefrenabile istinto di scrivere di tutti loro contando ogni virgola.
Sono stanca.
Dove sei?