Lo avresti mai creduto

Lo avresti mai creduto che un giorno ci saremmo ritrovati rinchiusi tra queste quattro mura per più di due ore?
La terapeuta mi ha consigliato di concedermi solo crisi gentili.
Gentili.
Io mi sento uno stagno su cui galleggia tanta melma e dove vorrei vederti sprofondare.
Questa lenta prigionia mi sta insegnando a bisbigliare mentre ti sento passeggiare tra i tanti stereotipi con cui sei cresciuto.
A chi posso chiedere in prestito una camminata, io?
Vorrei allontanarmi dalle statistiche, le imposizioni e le serie tv.
Allontanarmi da un uomo ossessionato dalle abitudini e dal rumore che fanno i miei denti quando mastico.
La prima cosa che farò, quando tutti potremo respirare le fioriture là fuori sarà correre più forte che posso con uno zaino sulle spalle e casa nostra lontana sempre più lontana finché non diventerà soltanto casa tua.
Non scriverò due righe per spiegarti il perché.
Non porterò con me ciò che abbiamo in comune.
Ti lascerò anche il gatto.
Chè a me i gatti hanno sempre fatto cagare, mi ricordano tua madre.
Riprendo l’ultimo spicchio di fiato, ti guardo e…
“Ti va di ballare?”.
“No”.
Crisi gentili?