Profondo blu

Una bracciata dopo l’altra, sfiorando il pelo dell’acqua solo per riprendere fiato.
Il blu, profondo. La riva è lontana, così lontana da non avvertire altro che il mio affanno. Mi fermo, sono da sola in questo oceano tremolante e muto. Sto bene.
Quasi quasi, penso, non torno più. Oppure torno. Potrei imbiancare casa e comprare una lampada alta alta e scrivere sui muri una poesia.

Anche casa mia è muta e spero anche un po’ sorda. Mi piace ascoltare il rumore che fanno i tacchi sul parquet. Quanto è rovinato questo parquet.
Quanto tempo è passato dall’ultima volta che sono uscita con me stessa?
Ero seduta su un divano scomodissimo, c’erano calici di vino rosso ovunque e qualcuno ha cantato una canzone inglese degli anni 70. Ero assorta nei mie pensieri mentre rigiravo tra le dita il mio calice, facevo finta di sorseggiarlo di tanto in tanto. Io sono astemia.

La verità è che mi annoiavo. Succede che prima o poi ti risvegli e le persone che hai intorno ti hanno stancata, non hanno più nulla da insegnarti. Così fu per me, quella sera.
Ma, proprio mentre cercavo il mio cappotto, sei entrato tu.
Estrassi una sigaretta ed aspettai ad accenderla.
Ti aspettai. E infatti dopo esserti guardato intorno e aver rifiutato il vino, hai preso una birra e ti sei seduto sul tappeto. Ai miei piedi.

Ancora non mi guardavi, troppo concentrato a trovare un modo per aprire la tua Moretti.
Ti ho passato l’accendino.
“ Non dovresti fumare quella roba, sai? Finirà per ucciderti”.
Ti ho sorriso, mi hai ringraziato. La prima sorsata di birra…come la bevevi bene quella birra.
Ti ho dato le spalle e ho iniziato a fumare, le mani mi tremavano forte.
Eri l’essere umano più bello che avessi mai visto in tutta la mia vita.

“ Allora, me ne offriresti una?”

Tu ed i tuoi controsensi ed i tuoi denti bianchissimi.
Tu e le tue mani enormi, tu e la tua pelle del sud. Dura.

Io e la mia gelosia, il mio ordine, i miei fiori.
Io e il mio vizio di fumare.

Ho smesso, sai?

Sono al buio adesso, sai?

I tuoi cassetti sono vuoti. Ho una tua giacca, volevo portarla in tintoria.
Solo che quando non riesco a dormire, ci affondo il viso e se mi impegno riesco a sentire il tuo odore.

È il mio piccolo segreto.

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